venerdì 30 novembre 2007

Liga - Paura di niente...

Ora: a me Liga non è che piaccia granché. Secondo me è una persona con bei pensieri ed una coerenza d'intenti che apprezzo. Musicalmente lo trovo ripetitivo e senza idee nuove; i testi hanno cose condivisibili ma non mi prendono "la pancia", cosa che al di là dell'oggettività richiesta a chi scrive di musica distingue quest'ultimo da un fan, da un tifoso, da un appassionato.
Succede però che, per via di un tour e di alcune iniziative collegate, ai fan di Liga sia stato chiesto di scrivere poche (espressamente limitate) righe aventi come tema il proprio sentire legato alla canzone "niente paura" e a ciò che questa, e la paura in genere, in qualche modo ispirano. Ecco un racconto vincitore, che mi piace pubblicare per vari motivi: perché è vero, tanto per cominciare, e poi perché, continuando ad andare al di là dei gusti personali, un musicista che spinge le persone a sentire quel che hanno dentro crea valore, e questo fa, semplicemente, bene.




fp_tribe - Paura di niente...

..in fin dei conti il significato rimane lo stesso: come dice una nota regola matematica, se cambi gli addendi la somma resta uguale.
Io sono uno di quelli che sente il proprio tempo 'stringersi', che ha il vomito per le cose storte che lo circondano, che aspetta ancora le tante promesse fatte dal cielo. Paura? Si,a volte sì. Perchè comunque siamo esseri umani, capaci di sentimenti che non sono solo amore, gioia e paillettes come 'Signora televisione' spesso ci vuole far credere. Conosciamo le paure quando le sperimentiamo sulla nostra pelle e ne rimaniamo segnati,a volte per sempre. Ma è proprio quando sei investito dalle tue paure che senti uscire un inspiegabile istinto di sopravvivenza, ed allora tiri fuori gli artigli, tieni botta e sputi fuori tutto il coraggio che hai.

mercoledì 28 novembre 2007

COSE - Francesco Venerucci Live (Roma, MAT, 8/12/07)

8 dicembre VENERUCCI _ IORIO - Pianobandòn

[10 euro ° 21:00]

Francesco Venerucci _ pianoforte Gianni Iorio _ Bandoneon

musiche di Berio, Piazzolla, Taylor, Venerucci, Viloldo

Convogliare in un unico programma il tango, il jazz ed esperienze ispirate alla musica contemporanea è una sfida affiscinante che contraddistingue l'approccio musicale di Gianni Iorio e Francesco Venerucci. Cio rende ogni concerto del duo Pianobandòn qualcosa di più di una esibizione di capacità tecniche ed espressive, ma offre al pubblico una possibile chiave di lettura delle delle spinte culturali, filosofiche e storiche dell'attuale panorama musicale. Un concerto dove improvvisazione, interpretazione ed invenzione si muovono al respiro della musica, tout-court.


MAT - Piazza Marconi 8/10 - Roma

http://www.lsdproduzioni.eu/cose.htm

martedì 27 novembre 2007

Enrico Pieranunzi - Parisian portraits

Ecco qui uno splendido disco. Pianoforte in solitudine, una registrazione di 17 anni fa che porta benissimo i suoi anni per forma e contenuto, con una registrazione calda e pulita e lo stile di Pieranunzi, che lascia modo e spazio per incantarsi tra jazz, suggestioni romantiche, un tocco scandito ma del tutto fluido lungo racconti che ognuno può realmente vivere come sente dentro, per certi versi potendosi permettere lo scollegamento dall'ascolto più puramente tecnico dei brani e lasciandosi invece andare alla potente evocatività di questa musica. Complimenti ad Egea per questa nuova perla del suo catalogo, e a Pieranunzi per la personalità con cui realizza musica.

giovedì 22 novembre 2007

Michele Fianco - Solo in versi - Video

Ecco due momenti (due brani, due poesie) della performance di Michele Fianco, già trattata nel post precedente. Sono assolutamente certo che abbiate appena cliccato (o che stiate per farlo) sul link appena segnalato al post precedente (e con questo link al post precedente il messaggio dovrebbe esservi definitivamente chiaro), ma per completezza vi specifico anche le posizioni degli artisti: a sinistra trovate Alessia Piermarini (nel secondo video), poi Michele Fianco, quindi Francesco Poeti e a destra Stefano Nencha.

Buon ascolto

sabato 17 novembre 2007

Michele Fianco - Solo in versi

Musica e poesia non è cosa da gridare come fosse novità assoluta, no. E' che quel versante della cultura chiamato curiosità, quell'interesse che ci porta a scoprire cose meno appariscenti per il piacere di apprezzarne il valore, si traduce in percorsi personali che non sempre si ha modo, tempo o spazi per percorrere con tranquillità, essendo in genere sommersi da tutto ciò che è quantità (generi e proposte massificati e industriali) oppure, all'estremo opposto, da sperimentalismi puri, autocelebrazioni che spesso da già sgradevoli autocompiacimenti divengono involontari autocompatimenti o quando gira bene occasioni perdute.
In mezzo, dicevo, c'è il piccolo camminare di ciascuno in giro per buone idee e buone loro realizzazioni. Il 30 ottobre a Roma ne abbiamo ascoltata una.
Michele Fianco è un poeta, anche. Ama il jazz, lo ha suonato per un po' ed è arrivato ad un punto in cui ha sentito di voler unire due passioni vere in una cosa sola, per la gioia di fare una cosa che gli piace fare. Partiamo già bene, direi. Queste iniziative però bisogna prenderle con discrezione, perché l'autarchia genera mostri e già essa stessa non è che abbia tantissimi aspetti convincenti, specie se poi sul mito di te, che sei libero di cotruirti come ti pare, ci fai su uno spettacolo che pretendi venga visto da altri. Michele è una persona che ha discrezione, oltre che arte nella sua penna (perché "una bella penna" è bello da dire anche in ere informatizzate, sì). E' così che la serata, nel centralissimo Gregory's di Via Gregoriana a Roma, si è rivelata in tutta la sua piacevolezza.
Devo pur raccontarvela, la serata. Ne convengo. Dunque: poesie d'amore, per dirla in sintesi, inserite in standard jazz suonati da due chitarristi, con la voce a recitare così come una o l'altra delle due chitarre subito dopo avevano il loro solo. Jazz, con tema e soli (anche se ovviamente i versi non erano improvvisati). In alcuni brani anche la voce di Alessia Piermarini ha contribuito a dare una connotazione solida alla performance, eliminando del tutto le eventuali ipotesi che si potesse trattare di un esperimento di quelli per pochi eletti, da tempo tipica cartolina che terrorizza una bella fetta di genere umano quando si parla del suddetto poesia-e-musica. Invece no, atmosfera quieta, con due abili musicisti (Stefano Nencha e Francesco Poeti, peraltro caratterizzati da stili e approcci diversi che si sono evidenziati nel corso della serata), una cantante dalla voce chiara e, per quanto mi riguarda, capace di dare emozioni scendendo a note più basse, e un poeta che da anni scrive versi densi di qualità perché sono insieme ricerca e vita.
Abbiamo parlato assieme della serata, di come è andata, di come possa svilupparsi in futuro, portandola in giro verso chi ha voglia e, ancora, curiosità d'ascoltare. Cercate le sue poesie in rete, andate a trovarlo e scopritelo. Non ve ne pentirete in primo luogo perché provare pentimento per una cosa simile, a prescindere da come vi andrà, dovrebbe stupirvi alquanto, e poi perché potrete godervi uno stile, che è cosa rara.